Il Mazapédar, un folletto tipico della tradizione in Romagna, è descritto come un piccolo essere con pelame grigio-blu, viso semi-umano e un caratteristico berretto rosso e giallo che ricordano i colori della bandiera romagnola. Non è certo attraente come un elfo, ma ha la fama di causare dispetti e utilizzare poteri magici per disturbare il sonno e far sparire oggetti.
In passato, il Mazapédar infestava non solo le case, ma anche le stalle nelle campagne, causando panico e incubi. La creatura, responsabile di sogni inquietanti e sensazioni di soffocamento, era talmente temuta che i contadini chiamavano sacerdoti o esorcisti per liberarsene.
Contrariamente alla sua natura dispettosa, il Mazapédar dimostra una passione autentica per le belle fanciulle. Di notte, entra nelle loro camere, facendo loro complimenti. Se la ragazza è gentile, il folletto le porterà fortuna; in caso contrario, le farà dispetti di ogni genere.
Un segno distintivo della presenza del Mazapédar è il berretto lasciato sul pozzo. Rubarlo e gettarlo nel pozzo può proteggere dalla sua influenza, ma lo spirito si lamentele per la perdita del berretto. Privato del cappello magico, il folletto perde i suoi singolari poteri.
Le persone in campagna adottavano varie accortezze per tenere lontano il Mazapédar, come posizionare forconi sotto il letto o davanti alle stalle, mettere scope davanti alle porte o chiamare un sacerdote per esorcizzarlo.
Quello che abita la nostra casa è un Mazapédar differente! Sempre dispettoso, ma gli piace la compagnia e quindi lo troverete nei vari ambienti della casa a fare dispetti o a prendervi in giro, è pur sempre un romagnolo, quindi sempre con la battuta pronta e pronto a farvi sorridere!